venerdì 19 aprile 2013

Ultimamente sembro una di quelle nonne a cui non va mai bene niente. Quelle che vogliono essere le prime a comprare il pane, le prime nella fila della posta, le prime al supermercato, le prime in banca perché "io c'ho un sacco di cose da fare". Ecco. Esattamente così. Quale momento migliore per prendermela con le mie tanto amate serie tv? 

Piccola precisazione d'obbligo: l'inizio del 2013 è stato molto intenso in quanto uscite di serie tv e ha regalato delle perle belle, bellissime. Quindi tutto sommato mi ritengo soddisfatta proprio per la bellezza telefilmica delle serie indicate nelle prossime righe ma il trash regna sovrano ovunque e tanto più quest'anno ci si è divertiti a prendere per i fondelli delle vere e proprie istituzioni cinematografiche e artistiche per non dire culturali.

Insomma, è almeno tre mesi che vi dico che devo parlare di "In The Flesh", "House of Cards", "Utopia", "The Americans", "Broadchurch", "Vikings", "Banshee" e non l'ho ancora fatto ma intanto segnatevi questi nomi e recuperatele tutte. Sono serie che meritano davvero. Questo per quanto riguarda l'inizio del 2013, poi ci sono tutte le altre serie storiche come "Mad Men" e "Game of Thrones", giusto per citarne solo due, che insomma, vanno viste senza troppi se e ma. 

Visto che il tempo per parlare male di qualcosa si trova sempre ecco le serie tv (o meglio i pilot) che mi hanno fatto accapponare la pelle per la bruttura infinita. Già la sanità mentale è diventata una sconosciuta, questi pilot mettono a dura prova anche quell'ultimo barlume di pazienza rimasta. Alcune sono insalvabili, il cestino senza appello se le è divorate, altre magari si può dare giusto quella possibilità in più per non sentirsi profondamente stronzi nell'animo. 

Bando alle ciance, iniziamo con il massacro. 
Come sempre, per le trame c'è wikipedia, non mi dilungherò su di esse.



ASSOLUTAMENTE NO - CESTINO IMMEDIATO


1. DA VINCI'S DEMONS
Pensavo che dopo Hannibal non ci sarebbe stata più alcuna speranza, il primo posto del cestino sarebbe stato suo invece è arrivato "Da Vinci's Demons" e ha scippato la prima posizione all'impietoso Hannibal. Quanto meno non è noioso come il cannibale che non fa paura neanche ad una formica, solo che è un raccoglitore di bestemmie mode on. Dico solo che Leonardo Da Vinci sembra un depravato, pazzo, isterico, senza alcuna morale. Poi c'è Machiavelli che assomiglia ad un ragazzino di qualche band degli anni '90. Inguardabile. Il tutto condito dal fatto che Leonardo Da Vinci, sì proprio lui, il genio assoluto, viene chiamato "Leo" e Machiavelli "Nico". Insomma manco un film di serie B avrebbe avuto il coraggio di proporre un oltraggio simile. Infine, se questo non bastasse, Firenze è descritta come un covo di puttanieri o meglio, è proprio un puttanaio. Ora, vanno bene gli intrighi, i sotterfugi, le minacce velate del tempo. Va bene che siamo nella seconda metà del Quattrocento. Però un conto è prendere la storia e mostrarla sotto un'ottica diversa, un conto è svalorizzare un patrimonio storico. Poi, con tutto il bene che posso volere per l'America ma cosa ne sanno gli americani di Leonardo Da Vinci. Siamo davvero sicuri che qualcuno della produzione di Da Vinci's Demons ha sul serio capito l'impatto che Leonardo ha avuto sulla cultura italiana? No perché a me sembra solo un grande oltraggio verso un talento assoluto. Seriamente, il pilot di Leo & Nico (leggasi con disperazione) suscita bestemmie a non finire, o ci si dà all'alcool oppure si sprofonda in un mare di irritazione. 

2. HANNIBAL
Di Hannibal ho già approfonditamente parlato. Visto che si continua a dire che è un capolavoro e il mio spirito da profonda rompiscatole viene solo stimolato quando si trova a dover cozzare contro la critica generale, mi sono ripromessa di vedere anche la seconda puntata. Talmente ho voglia di rivedere Hannibal che la seconda e la terza puntata poltriscono sul disco fisso da tempo immane. Prima o poi ci rincontreremo, Hannibal. 

Da cestino immediato sono state anche tutte le comedy che come si sa ormai molto bene io odio in tutte le forme possibili ed immaginabili e quindi non mi ci metto neanche ed anche quelle che sono già state cancellate da "Golden Boy" passando per "Red Widow", "Cult" etc...



MEH - NON CONVINCONO MA DIAMO UNA SECONDA POSSIBILITA'


1. BATES MOTEL
In cima ai "MEH" ci sta Bates Motel che io avevo inizialmente cestinato. Poi è arrivato Hannibal e Bates Motel mi è sembrato un capolavoro (sto scherzando, non cadete dalla sedia). Però sto ragazzino inquietante, la madre zoccola. Diamogli una seconda possibilità soprattutto perché il clima creato non era malaccio, quanto meno suscitava un minimo di terrore. A quanto ricordo ho visto solo due puntate. Siamo a quota cinque puntate pronte, stesso discorso di Hannibal, prima o poi lo recupererò, giusto per alimentare il mio spirito critico. Certo che questi adattamenti quanto lasciano a desiderare.... Lo vogliamo dire?

2. DEFIANCE
Defiance come direbbe Bruno Barbieri è un mappazzone. C'hanno messo quella fantascienza da quattro soldi tutto in salsa sci-fi. MEH. Quelli che si salvano sono i personaggi (solo alcuni eh, molto molto pochi). Il protagonista belloccio da "salvo tutto io con un sorriso" mi sta quanto meno simpatico. E' un puro cliché, sia chiaro, ma non riesco a provare un sentimento negativo, non per ora. Arisa (ma si può chiamare una tizia Arisa?!?!?) è meno peggio di quanto si sospetta all'inizio. I promessi sposi aka Romeo e Giulietta nel 2046 non si possono vedere. [SPOILER: la scena del campo ha suscitato in me un istinto di suicidio che non avete idea. FINE SPOILER] I genitori di Romeo del futuro però mi piacciono particolarmente. Questo spirito da elfi sci-fi m'attira, quanto meno. Defiance partiva con troppe aspettative (vi giuro che non citerò The Following nuovamente!). E' un mix di troppe cose e il troppo storpia, si sa. Però gli darò una seconda possibilità, almeno per le prossime puntate. Ah, vogliamo parlare del pilot della durata di un'ora e mezza, praticamente un film?! La fine non arrivava più. 




CARINA MA SENZA STRAPPARSI I CAPELLI


1. ORPHAN BLACK
Orphan è molto decente, quasi bella ma purtroppo non mi ha ancora convinto al 400%. La protagonista ci sa fare e anche i suoi cloni. La storia è avvincente ma manca quel qualcosa che ti spinge a scaricare i sottotitoli appena escono e fiondarsi a vedere la puntata. E' bellina ma al momento manca quel slancio per farla diventare imperdibile. Sono solo alla seconda puntata, però, diamole tempo, potrebbe migliorare molto. Quanto meno le fondamenta ce le ha, non come gli obbrobri sopra citati. 

Come promesso (non credete mai alle mie promesse, sia chiaro) nel prossimo post parlerò per una volta di amori telefilmici che quest'anno sono andati da Tennant (esiste qualcuno di meglio? no non credo) attore protagonista di Broadchurch passando per la bellezza di The Americans che mi ha portato ad adorare le spie, in attesa di Homeland (ho iniziato a fare il conto alla rovescia, lo giuro). Di alcune serie ne avevo già parlato qua e là all'interno del blog ma ora quelle belle, belle davvero, stanno tutte finendo e io sono sull'orlo di una crisi di nervi. Meno male che Mad Men è appena iniziato. Intanto, recuperate il più possibile le serie secondo me imperdibili o per lo meno godibili ed evitate come la peste Leo e Nico aka i nuovi One Direction del Quattrocento. 

sabato 13 aprile 2013

Da buona studentessa squattrinata ho sfruttato il "Salone del Mobile" di Milano per approfittare dei musei pubblici visitabili in maniera gratuita. Ebbene sì, ogni tanto anche Milano fa qualcosa d'interessante e questa partnership Salone del Mobile - Musei pubblici gratuiti è sicuramente apprezzabile, indipendentemente da quanto piace l'arte o meno. Detto questo, la mini (davvero mini) esposizione di Andy Warhol al Museo del Novecento di Milano meriterebbe una visita anche spendendo quei 5 euro da devolvere alla cultura. 

Non faccio presentazioni sulle serie tv, non la farò su Andy Warhol, anche perché dovrei dedicare un articolo (ma non ne sarei neanche in grado probabilmente) solo ed esclusivamente a lui. Insomma il Museo del '900 ha pigliato qualche opera qua e là dell'immensa collezione Bank of America Merrill Lynch e ha pensato bene di far vedere al popolo milanese Andy Warhol. Interessante la scelta di non mettere delle inutili, lunghissime spiegazioni (ma qualcuno davvero le ha mai lette per intero?) sostituendole con degli adesivi colorati di fucsia e giallo dove sono state richiamate delle frasi particolarmente evocative. Dimostrazione che quando sono le opere che parlano, non servono neanche immense spiegazioni. Per fare questo lavoro, però, serve il dono della sintesi. Ecco, io non sarei mai stata in grado di scegliere una frase da inserire in quel micro spazio. Probabilmente avrei riempito il muro di adesivi. 


Riporto la spiegazione tecnica sulla scelta di adesivi vs pannelli:
"Per la mostra non sono stati realizzati pannelli e didascalie, ma solo brevi testi con informazioni flash che appaiono sui muri come piccoli pop up, permettendo diversi livelli di lettura attraverso nozioni storiche su Warhol e la Pop art, notizie sul contesto socioculturale e curiosità. L’allestimento a cura di Fabio Fornasari sottolinea la produzione seriale, attraverso l’allineamento delle stampe che si susseguono su un corridoio come la corsia di un supermarket dell’arte dove ogni opera ha lo stesso valore e diventa oggetto di consumo."
La mostra che dire... dobbiamo davvero commentare Warhol? E' pazzesco. Immenso. Sono opere che vanno dagli anni Sessanta fino agli Ottanta e risultano profondamente moderne. Attuali. Anzi, talvolta quasi futuristiche. Andy Warhol sembra un'artista del nostro tempo. Andy Warhol ha preceduto il nostro tempo. 

C'è la collezione Flowers, ci sono le celebri lattine di zuppa Campbell's, la serie di tramonti Sunset fino a Grapes, Space fruits e ovviamente non possono mancare i pezzi forti, da Muhammad Ali passando per Marilyn Monroe. Se Muhammad e Marilyn non fossero abbastanza ci si ritrova vis a vis con Freud e Franz Kafka

Seppur le opere quantitativamente sono poche (non le saprei quantificare con precisione ma stanno unicamente sulle due pareti che si vedono nelle due foto postate) si respira quell'aria di Factory tanto cara agli artisti dell'epoca. Ci si immerge nel clima di Warhol, ci si immerge nelle citazioni, nelle parole, nei colori, nella polvere di stelle. Andy Warhol indipendentemente dai gusti artistici, indipendentemente da quanto si possa apprezzare o meno l'arte, è stato un genio assoluto. Non solo maestro indiscusso della Pop Art ma un visionario che dagli anni Sessanta agli anni Ottanta è stato in grado di imprimere una forza artistica che si è specchiata poi negli anni seguenti. Ha illuminato gli anni seguenti. La mostra chiamata appunto "polvere di stelle" ossia ispirata alla polvere di diamante utilizzata in molte delle sue stampe si ripercuote anche sulla capacità di Warhol di creare icone. Ecco. Il termine più affine a tutta l'arte di Warhol è icone. Qualcosa di distintivo, di profondamente personale ma rappresentativo di una propria filosofia di vita.


Le opere sono disposte secondo un percorso espositivo cronologico che va dagli anni Sessanta, le prime serigrafie realizzate da Warhol, arrivando fino agli anni Ottanta. Si toccano le tappe della produzione dell'artista, non c'è spazio per perdersi completamente ma si riescono ad odorare, a respirare, a sfiorare quelle opere. Oltre ai mitici Flowers ho adorato le copertine di "Interview" dove in bella mostra vi è un scintillante David Bowie. Copertine che sono delle vere e proprie opere d'arte, si ha quasi paura anche solo a guardarle, talmente trasudano perfezione. 

Per vedere Andy Warhol gratuito bisogna affrettarsi. Termine ultimo 14 Aprile. Altrimenti con 5 euro si vede la mostra temporanea di Warhol e tutto il Museo del '900 che, a parte alcune scelte discutibili, sicuramente è un ottimo spazio ad un costo moderato. Giusto per dire, la mostra di Modigliani al palazzo affianco, Palazzo Reale, costa 11 euro, solo quella. Warhol sarà disponibile fino all'8 Settembre quindi non c'è particolarmente fretta.

Precisazione d'obbligo. Non aspettatevi un museo su Warhol, non aspettatevi una mostra vera e propria dedicata a Warhol. Non immaginatevi neanche un decimo dell'immenso museo di Pittsburgh, visto solo mediante tour virtuali ahimè ma so di per certo che è gradioso. E' più da considerare un pizzico di Andy Warhol a Milano, uno spaccato, una introduzione di tutta la produzione artistica di Warhol. Come detto, la quantità non  è a nostro favore ma la qualità sì, assolutamente sì. D'altra parte, è sempre più vicino Milano di Pittsburgh, no? Ogni tanto bisogna sapersi accontentare, almeno temporaneamente. 

"Se volete sapere tutto di Andy Warhol basta guardare la superficie dei miei quadri e dei miei film, di me. Eccomi: non c'è niente dietro." 
[Andy Warhol] 

sabato 6 aprile 2013

In realtà volevo parlarvi del mio amore scettico (iniziale) e spassionato (alla fine) per "In The Flesh" ma ieri sono inciampata nel pilot di "Hannibal" e sono ancora un pochino stordita da questa ora scarsa (43/44 minuti) di pura inutilità o meglio pura noia. Quando si toccano i capolavori è meglio lasciar perdere o andarci con i piedi di piombo ma rovinare grandi classici sembra essere la moda del momento. 


IL MIO COMMENTO SU HANNIBAL (SERIE TV) NON CONTIENE SPOILER
(O ALMENO CREDO)


Andiamo per ordine. La storia di Hannibal Lecter la conosciamo tutti, almeno in modo generale. Non sono una fanatica del genere (anzi!), non ho letto i libri di Thomas Harris ma mi sono inquietata e terrorizzata per la stupenda interpretazione di Anthony Hopkins. Quando uscì "Il silenzio degli innocenti" ero una bambina ma mio padre era particolarmente fissato nel farmi crescere grazie a tutti i film più terrorizzanti mai creati, quindi "Il silenzio degli innocenti" è stato un must. Successivamente ho completato la storia con "Hannibal" e "Red Dragon", giusto per non farmi mancare niente. Non ho di certo una gran cultura del genere ma io sono profondamente convinta che una storia telefilmica debba convincere o meno indipendentemente dalla conoscenza di base. Coloro che sono fanatici del genere potranno scrutare e capire tutte le più sottili sfumature ma una storia deve saper convincere indipendentemente dalla base di partenza. Per farla breve: "bisogna fare in modo che la storia venga capita (e possibilmente apprezzata) da tutti, indipendentemente dal livello di conoscenza da cui si parte". 




La serie tv Hannibal non convince (o almeno, non ha convinto me). Di base vige la noia. I due protagonisti che dovrebbero fare scintille psicologiche a go go in realtà sprizzano una personalità paragonabile a quello di un zerbino nuovo. Quindi la noia accompagnata ad un attore, quale Dancy, secondo me sbagliato in questo ruolo aveva già decretato la fine inesorabile del pilot nel cestino dopo 3 minuti scarsi di visione. Sono prevenuta? No, direi di no. Nei primi minuti c'è la presentazione del personaggio di Will Graham, di cui non voglio fare troppi spoiler, ma dovrebbe aver l'obbligo di catturare l'attenzione del telespettatore invece la prima reazione spontanea è "Ma questo ci è o ci fa?". Vi prego, non tirate in ballo la questione della sindrome di Asperger come motivazione per la sua incapacità di catturare la scena. No. 


La serie inizia con un effetto (scusate, non conosco i nomi tecnici) imbarazzante in stile slow motion all'indietro che lascia alquanto interdetti. Non provoca nessuna reazione positiva ma anzi. Sembra quasi un Dexter riuscito particolarmente male. Probabilmente questo effetto utilizzato in un altro contesto sarebbe positivo ma in Hannibal proprio non c'ho trovato un senso. Will Graham è la monotonia in persona. Per carità, conosco ben poco la carriera di Hugh Dancy e non vorrei dare un giudizio approssimativo sul suo modo di recitare. Semplicemente il suo ruolo in Hannibal non convince (o meglio non convince me). Dancy, caro, fammi rivedere sul piccolo schermo quella dea di tua moglie che è meglio (Hugh Dancy è sposato con l'attrice di Homeland Claire Danes, per chi non lo sapesse). 


Il pilot, come già detto, avrebbe meritato il cestino dopo tre minuti ma si prosegue giusto per vedere sto benedetto Hannibal Lecter. Su Twitter ho letto di gente che è saltata in là avanti nei minuti proprio per arrivare a Lecter interpretato da Mads Dittman Mikkelsen, attore danese di cui anche qui alzo quasi bandiera bianca. Ho visto pochissimi film di cui non mi ricordo granché (andiamo bene!). Certamente l'attore ha del potenziale e si vede che ha una certa "maestria" della scena. Il problema è Hannibal Lecter. Il problema è interpretare uno dei personaggi più conosciuti dell'intera storia del cinema. Il problema è che nella mente si ha Anthony Hopkins e quel suo sguardo in grado di terrorizzare in meno di un nanosecondo netto. Ci vuole talento, capacità, carisma (citazione da The Following). Ci vuole una interpretazione superlativa, superba, cosa che assolutamente non c'è stata.





Potenzialmente sulla carta può sembrare un pilot riuscito ma a mio avviso assolutamente non lo è. Può un thriller essere noioso? Può un thriller-horror essere l'inno della lentezza? Possono due personaggi fondamentali di una serie tv non convincere? Possono i dialoghi avere la verve, l'estro, la curiosità e incidenza di una formica morente? 

E' curioso il fatto che a quanto pare questo pilot non è piaciuto solo a me e a qualcun'altra splendida creatura del condominio di Twitter. Seguire ,   e  (a cui però Hannibal è piaciuto) per capire meglio la citazione del condominio. 

I pareri emersi su Hannibal, in generale, hanno rasentato l'entusiasmo puro. Non capisco. Probabilmente penso di aver vissuto un'influenza al contrario, o di essere ancora troppo  profondamente legata ad Anthony Hopkins ed Edward Norton. Sta di fatto che questo pilot mi ha fatto (quasi) apprezzare Bates Motel che per lo meno ha un'atmosfera più appropriata, sinistra, angosciante di Hannibal. E io sono ancora tutt'ora molto perplessa su Bates Motel, quindi è tutto dire. Può una delle icone del thriller - horror mondiale non creare quella tensione, quella suspense in grado di suscitare le classiche emozioni di paura e angoscia? Assolutamente no. Dopo la visione di Hannibal ho avuto sonni tranquilli e questo non dovrebbe essere possibile.