Visto che parlo sempre di serie tv, in questo post, le mando un attimo in pausa e l'argomento sarà The Great Gatsby - Il Grande Gatsby. Di certo non è un post originale visto che la pellicola è attualmente sulla bocca di tutti ma... non ho resistito! Da quando l'ho visto sono ancora emozionata e commossa. Ero partita con il voler dare la mia opinione assolutamente personale sugli ultimi film visti (Come un Tuono, Iron Man (1, 2, 3) e Un sapore di ruggine e ossa) ma già mi sono dilungata fin troppo quindi. Solo Gatsby.
Iniziamo a parlare del film dell'anno, quello che la maggior parte degli interessati di cinema stavano aspettando come oro colato: The Great Gatsby. Sarò sincera, da ieri, quando sono uscita dalla sala, sto cercando in tutti i modi di capire come si possa criticare aspramente un film simile e... non ci sono ancora arrivata. Ogni tanto penso fermamente che mi manchi un qualche meccanismo nel cervello che mi permetta di capire come mai bisogna per forza criticare tutto e tutti, sempre. Sono fermamente convinta che molte delle recensioni su Il Grande Gatsby siano state fatte in modo totalmente superficiale, probabilmente con un occhio buttato allo schermo fra una chiacchierata e l'altra (non è un segreto che il principale sport attuale della gente al cinema è quello di chiacchierare).
Il Grande Gatsby è un film bellissimo, stupefacente, sfarzoso, pomposo ma profondamente attento ai dettagli. Baz Luhrmann ha modernizzato il libro in una maniera originale, autentica e sublime. Leonardo DiCaprio è Gatsby. Perfetto fino all'inverosimile, dal sorriso alle parole utilizzate (che spesso sono proprio citazioni originali di Francis Scott Fitzgerald). A mio avviso era impossibile riproporre cinematograficamente un periodo come quello degli anni venti senza cadere nella noia più profonda. Luhrmann, fin dal primo fotogramma, mostra che l'intento del film non è assolutamente quello di puntare sulla storia, approfondire quegli anni dal punto di vista storico. L'intento è quello d'incantare con un impatto visivo che è sorprendente.
Mettiamoci un attimo nei panni di Luhrmann e del cast ma soprattutto degli sceneggiatori e tutti quelli che si sono trovati a dover rielaborare uno dei libri storici della cultura americana. Un libro che è stato riproposto in tutte le salse possibili. Le strade erano esclusivamente due: o si puntava sulla solita solfa dei dettagli storici, della ricostruzione storica e culturale, oppure si puntava sulla realizzazione di un progetto profondamente diverso. Il Grande Gatsby non è una trasposizione immediatamente facile da comprendere ma c'è un lavoro sottostante che risulta enorme e questo è quanto meno da capire ed apprezzare, magari può non piacere però bisogna almeno avere l'onestà intellettuale di riconoscere gli sforzi evidenti che sono stati fatti per rispettare i principi del libro, rendendolo moderno.
Concludendo a me è piaciuto tantissimo. Voto: 9. Ho profondamente amato l'aspetto visuale del film (dalle luci, allo sfarzo, a come è stata dipinta la città, ai vestiti, passando fino alle splendide e magnifiche, enormi feste di Gatsby). Non ho per nulla sofferto la mancanza della riproduzione storica e secondo me è stata una scelta giustissima. Non c'era bisogno di un altro freddo e noiosissimo, super noiosissimo, Lincoln. E' uno sguardo completamente nuovo, uno sguardo ambizioso, profondamente altezzoso ma per questo perfetto per lo spirito del romanzo. Riconosco che alcuni dettagli importanti nel film siano stati "accantonati" secondo alcuni per mettere in luce la storia d'amore fra Gatsby e Daisy. Però, sinceramente, tutta questa enfatizzazione della storia d'amore io non l'ho colta... Forse non è stato ben capito dai critici (che erano già pronti a criticare Gatsby ancor prima della sua uscita) che in realtà la storia d'amore è un puro riflesso della personalità di Gatsby, la vera protagonista di tutto il romanzo e anche del film. Un effetto quasi collaterale, un modo per mostrare l'essenza di Jay Gatsby. E poi diciamolo, descrivere un film come una storia d'amore è semplice e puccioso. Ma Il Grande Gatsby NON E' UNA STORIA D'AMORE.
Difetti. Il film secondo me è quasi perfetto ma non perfetto per due ragioni: non ho apprezzato molto la colonna sonora e Tobey Maguire è l'attore più inutile del secolo. Dunque la colonna sonora secondo me è stata troppo imponente, io sono di parte e quando parte la voce di Florence and the Machine per me non esiste più niente e nessuno. Il sottofondo di Florence in quel momento preciso (no spoiler) è fantastico. Uno dei momenti più belli del film.
Per il resto Jay Z e Beyoncé non c'azzeccano, proprio per nulla. Personalmente avrei preferito una colonna sonora molto meno imponente, più soft e magari realizzata anche da perfetti sconosciuti e non da Jay Z e compagnia bella. L'ho sofferta abbastanza all'interno del film, devo dire. Non tanto perché sia invasiva, la colonna sonora si percepisce appena e non è quantitativamente estesa solo che quando c'è risulta sbagliata (con l'eccezione di Florence) e questo penalizza.
L'altro difetto della pellicola è Tobey Maguire. L'attore più inutile di quasi l'intera cinematografia mondiale. Poi, poveretto pure lui, non mi sta manco antipatico anzi, tutto sommato ha qualcosa che m'ispira tenerezza però lui sta alla recitazione come Jay Z sta alla colonna sonora. Un errore irrimediabile. Comunque, il buon Tobey per TUTTO il film, 143 minuti di pellicola, ha sempre una e una sola espressione. Il viso mono-espressivo di Tobey Maguire. Ci dovrebbero scrivere un libro.
Detto questo che altro aggiungere? Vedetelo. Vedetelo. Vedetelo e cercate d'apprezzare lo sforzo (e lo sfarzo) fatto. Chi ha letto il libro sicuramente avrà da ridire, anche a me sarebbe piaciuto vedere alcune parti trasposte all'interno del film ma... dai personaggi (Fantastico Leonardo DiCaprio e perfetta, assolutamente perfetta Carey Mulligan) fino all'attento uso delle parole di Fitzgerald stesso mi hanno emozionata, profondamente. Uno sguardo moderno e ambizioso di rilettura di un romanzo sicuramente complesso da riproporre.
Concludo con la mia immagine preferita.
PS = Il film risulta, secondo me, probabilmente bellissimo anche senza aver letto il romanzo, anzi probabilmente ancor più bello. Quindi consigliato a tutti.
Sono contenta che sia una bambina. E spero che sia stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida.
Iniziamo a parlare del film dell'anno, quello che la maggior parte degli interessati di cinema stavano aspettando come oro colato: The Great Gatsby. Sarò sincera, da ieri, quando sono uscita dalla sala, sto cercando in tutti i modi di capire come si possa criticare aspramente un film simile e... non ci sono ancora arrivata. Ogni tanto penso fermamente che mi manchi un qualche meccanismo nel cervello che mi permetta di capire come mai bisogna per forza criticare tutto e tutti, sempre. Sono fermamente convinta che molte delle recensioni su Il Grande Gatsby siano state fatte in modo totalmente superficiale, probabilmente con un occhio buttato allo schermo fra una chiacchierata e l'altra (non è un segreto che il principale sport attuale della gente al cinema è quello di chiacchierare).
Il Grande Gatsby è un film bellissimo, stupefacente, sfarzoso, pomposo ma profondamente attento ai dettagli. Baz Luhrmann ha modernizzato il libro in una maniera originale, autentica e sublime. Leonardo DiCaprio è Gatsby. Perfetto fino all'inverosimile, dal sorriso alle parole utilizzate (che spesso sono proprio citazioni originali di Francis Scott Fitzgerald). A mio avviso era impossibile riproporre cinematograficamente un periodo come quello degli anni venti senza cadere nella noia più profonda. Luhrmann, fin dal primo fotogramma, mostra che l'intento del film non è assolutamente quello di puntare sulla storia, approfondire quegli anni dal punto di vista storico. L'intento è quello d'incantare con un impatto visivo che è sorprendente.
Mettiamoci un attimo nei panni di Luhrmann e del cast ma soprattutto degli sceneggiatori e tutti quelli che si sono trovati a dover rielaborare uno dei libri storici della cultura americana. Un libro che è stato riproposto in tutte le salse possibili. Le strade erano esclusivamente due: o si puntava sulla solita solfa dei dettagli storici, della ricostruzione storica e culturale, oppure si puntava sulla realizzazione di un progetto profondamente diverso. Il Grande Gatsby non è una trasposizione immediatamente facile da comprendere ma c'è un lavoro sottostante che risulta enorme e questo è quanto meno da capire ed apprezzare, magari può non piacere però bisogna almeno avere l'onestà intellettuale di riconoscere gli sforzi evidenti che sono stati fatti per rispettare i principi del libro, rendendolo moderno.
Concludendo a me è piaciuto tantissimo. Voto: 9. Ho profondamente amato l'aspetto visuale del film (dalle luci, allo sfarzo, a come è stata dipinta la città, ai vestiti, passando fino alle splendide e magnifiche, enormi feste di Gatsby). Non ho per nulla sofferto la mancanza della riproduzione storica e secondo me è stata una scelta giustissima. Non c'era bisogno di un altro freddo e noiosissimo, super noiosissimo, Lincoln. E' uno sguardo completamente nuovo, uno sguardo ambizioso, profondamente altezzoso ma per questo perfetto per lo spirito del romanzo. Riconosco che alcuni dettagli importanti nel film siano stati "accantonati" secondo alcuni per mettere in luce la storia d'amore fra Gatsby e Daisy. Però, sinceramente, tutta questa enfatizzazione della storia d'amore io non l'ho colta... Forse non è stato ben capito dai critici (che erano già pronti a criticare Gatsby ancor prima della sua uscita) che in realtà la storia d'amore è un puro riflesso della personalità di Gatsby, la vera protagonista di tutto il romanzo e anche del film. Un effetto quasi collaterale, un modo per mostrare l'essenza di Jay Gatsby. E poi diciamolo, descrivere un film come una storia d'amore è semplice e puccioso. Ma Il Grande Gatsby NON E' UNA STORIA D'AMORE.
Difetti. Il film secondo me è quasi perfetto ma non perfetto per due ragioni: non ho apprezzato molto la colonna sonora e Tobey Maguire è l'attore più inutile del secolo. Dunque la colonna sonora secondo me è stata troppo imponente, io sono di parte e quando parte la voce di Florence and the Machine per me non esiste più niente e nessuno. Il sottofondo di Florence in quel momento preciso (no spoiler) è fantastico. Uno dei momenti più belli del film.
Per il resto Jay Z e Beyoncé non c'azzeccano, proprio per nulla. Personalmente avrei preferito una colonna sonora molto meno imponente, più soft e magari realizzata anche da perfetti sconosciuti e non da Jay Z e compagnia bella. L'ho sofferta abbastanza all'interno del film, devo dire. Non tanto perché sia invasiva, la colonna sonora si percepisce appena e non è quantitativamente estesa solo che quando c'è risulta sbagliata (con l'eccezione di Florence) e questo penalizza.
L'altro difetto della pellicola è Tobey Maguire. L'attore più inutile di quasi l'intera cinematografia mondiale. Poi, poveretto pure lui, non mi sta manco antipatico anzi, tutto sommato ha qualcosa che m'ispira tenerezza però lui sta alla recitazione come Jay Z sta alla colonna sonora. Un errore irrimediabile. Comunque, il buon Tobey per TUTTO il film, 143 minuti di pellicola, ha sempre una e una sola espressione. Il viso mono-espressivo di Tobey Maguire. Ci dovrebbero scrivere un libro.
Detto questo che altro aggiungere? Vedetelo. Vedetelo. Vedetelo e cercate d'apprezzare lo sforzo (e lo sfarzo) fatto. Chi ha letto il libro sicuramente avrà da ridire, anche a me sarebbe piaciuto vedere alcune parti trasposte all'interno del film ma... dai personaggi (Fantastico Leonardo DiCaprio e perfetta, assolutamente perfetta Carey Mulligan) fino all'attento uso delle parole di Fitzgerald stesso mi hanno emozionata, profondamente. Uno sguardo moderno e ambizioso di rilettura di un romanzo sicuramente complesso da riproporre.
Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Concludo con la mia immagine preferita.
PS = Il film risulta, secondo me, probabilmente bellissimo anche senza aver letto il romanzo, anzi probabilmente ancor più bello. Quindi consigliato a tutti.