martedì 25 giugno 2013

Quando s'incontra una serie come Mad Men si ha quel senso di paura e reverenza misto a stupore e fascino che non può lasciare indifferenti. Come quando ti trovi davanti una delle persone che stimi di più al mondo e magari non riesci a spiccicare neanche mezza parola ed il silenzio diventa la soluzione. Di Mad Men volevo parlare da molto tempo ma ho preferito che si concludesse anche questa 6a Stagione in modo da fare un discorso "finito", anche se i miei discorsi non hanno quasi mai una fine, vagano. Inoltre questo sarà impossibile visto che io quando parlo di serie tv mi soffermo sempre ben poco quella trama, per quella, come sempre, c'è Wikipedia: "Mad Men - Trama Serie Tv"



Sei stagioni che non si sentono affatto sulla pelle, con un pochino di tempo a disposizione, Mad Men si recupera in qualche mese, di notte, sul tram, sui mezzi pubblici, di mattina appena svegli, ovunque vogliate ma Mad Men diventerà una droga. Una droga vera, di quelle che vi cambieranno la giornata. In madre patria hanno capito (io mi stupisco ancora di questo fatto) la potenzialità della serie, perla di diamante di AMC. Matthew Weiner, creatore e produttore di Mad Men, si può definire padre della serie, è venerato dalla sottoscritta con tanto di santino sul comodino. Attualmente si parla di premi, possibilità di premi, e tutto quanto concerne la parola premi per il protagonista assoluto di Mad Men ossia Don Draper interpretato da Jon Hamm. Personalmente ad Hamm darei tutti i premi del mondo da anni ma, anche se non li avrà, le sue potenzialità sono visibili. Non sarà un Emmy a cambiare il talento e il personaggio unico di Draper. Don Draper è Mad Men e gli spettatori lo sanno bene.

PARTE SENZA SPOILER

Attualmente Mad Men è la mia serie preferita. Lo è diventata a metà della sesta stagione, prima era sul podio, vacillante sul gradino 2-3 ma c'erano in ballo Homeland e Fringe. La seconda è finita definitivamente quindi è andata nella scatolina "Serie del cuore ormai finite" mentre la prima è una bomba pronta ad esplodere, un bambino prodigio che ha ancora delle potenzialità immani da mostrare ma deve sottostare a persone più grandi di lui, come ad esempio un nonno saggio e misterioso. Mad Men è il nonno, il nonno maturo, con una vita controversa alle spalle. Un nonno inusuale, quello che incute timore e rispetto ma anche fascino e volontà di scoprire cosa si cela dietro a cotanto mistero. Un nonno che difficilmente ti prende in braccio ma ti fa sedere a debita distanza, mentre lui è sulla sua poltrona intoccabile e tu te ne stai seduta in un angolino del divano, pronta a sentirlo parlare.

Mad Men è ambientata negli anni Sessanta e la serie ruota attorno ad una agenzia pubblicitaria e ai suoi personaggi. Il fulcro della serie è Don Draper interpretato da Jon Hamm. Vi prego, vi scongiuro, NON GUARDATE MAI MAD MEN IN ITALIANO. La voce di Jon Hamm è una delle più belle del panorama televisivo/cinematografico, il suo personaggio senza la SUA voce è completamente snaturato. Insomma è come vedere Sherlock (BBC) in italiano. Benedict Cumberbatch è ucciso, ucciso definitivamente senza possibilità di resurrezione. Voletevi bene, una volta ogni tanto. 



Dicevamo, perché vedere Mad Men? Io non voglio essere totalmente di parte anche se la questione è davvero ardua ma una scrittura così bella non si è mai vista in una serie tv. Affermazione forte, affermazione in cui credo con tutta me stessa. La caratterizzazione dei personaggi è minuziosa, quasi maniacale e questo non riguarda solo il fulcro della serie, ossia Don Draper, ma qualsiasi personaggio di Mad Men ha una sua precisa funzione, collocazione e caratterizzazione. Si parla spesso di storyline senza senso, di personaggi che fanno acqua da tutte le parti. Mad Men è il contrario. Ogni volta, a fine puntata, viene da fare un spontaneo applauso a tutto il cast ma soprattutto alla crew che sta dietro la telecamera e a coloro che hanno scritto la storyline. Mad Men fa amare anche i personaggi che inizialmente si odiano (vedasi alla voce Peggy Olson); anche quando ci si trova davanti dei personaggi che incutono fastidio ed istinti omicidi, alla fine, riescono sempre a farsi amare e al contempo odiare. Non esiste un personaggio centrale inutile al fine del proseguo della trama in Mad Men, non è mai esistito.



Acclamata in madre patria per la caratterizzazione favolosa dei personaggi ma soprattutto per la cura dei vestiti (Siamo negli anni Sessanta!), per la regia e per la cura storica, qui da noi è conosciuta da 4 gatti e 1 cane ed ha avuto una tiepida accoglienza. Mi sento spocchiosa, molto spocchiosa, quando dico che Mad Men è una serie d'élite ma PER FORTUNA lo è. Se non avete voglia/tempo di stare incollati alla televisione/computer per capire i personaggi, datevi alle comedy senza problemi dove anche se si perde 10 minuti di puntata tutto resta uguale, la risata te la fai comunque alla battuta dopo. Se si perde un solo minuto (non dico secondo, solo perché in fondo sono buona e magnanima) beh... si perde l'atmosfera di Mad Men. E l'atmosfera, per la serie di AMC, è tutto. 

Concludendo la parte non spoiler, Mad Men è una serie tv superba, bella ed eccelsa come in giro non ce ne sono. E' una serie tv profondamente psicologica, con la genialità insita in molti episodi ma che gode di luce propria, favolosamente accecante, nei finali di puntata ma soprattutto nei finali di stagione. I finali di Mad Men ti riducono con le lacrime agli occhi e un'ansia esistenziale che quasi ti fa tremare. Ecco, non cercate in Mad Men la serie tv facile, gioiosa, e tanti aggettivi positivi. Mad Men apre varchi di oscurità, porta per mano lo spettatore in mezzo all'ansia e poi lo lascia solo. Perché lo spettatore, in fondo, è sempre solo, proprio come Don. Mad Men crea voragini di ansia, di introspezione e faccia a faccia con le proprie emozioni.



Ultimo particolare prima di concludere, si parla sempre del calo fisiologico di film appartenenti a delle saghe oppure di serie tv che hanno alle spalle diverse stagioni. Potenzialmente le prime stagioni di Mad Men sono, a mio avviso, le più deboli. Non si entra subito nel clima di Mad Men, sarà proprio per il periodo storico, sarà perché appare da subito una serie complessa, le motivazioni possono essere molteplici. Bisogna dare tempo a Mad Men, bisogna permettere ai protagonisti di farsi conoscere. Da un certo punto in poi (che varia in base allo spettatore, IMHO) la serie esplode e s'inizia il lungo percorso assieme a Mad Men. 

Scrivo dopo aver appena finito la sesta stagione e quindi totalmente poco lucida ed ancora immersa nel vortice pericoloso di Mad Men ma perdersi questa serie è come rimanere indifferente a "She's lost control" dei Joy Division, canzone che mi ricorda profondamente il clima di MM dove la perdita di controllo è uno dei temi caldi e centrali di tutta la trama. E' una serie "per pochi" ma se siete fra quei pochi, beh, Mad Men diventerà la vostra serie.


PARTE SPOILER -
LEGGERE SOLO SE SI E' GIA' VISTA LA SESTA STAGIONE

Momento di ansia e disperazione. L'anno prossimo L'ULTIMA stagione. L'anno prossimo. Un anno. Disperazione. La sesta stagione di Mad Men secondo me è stata una delle più belle in assoluto, forse al pari della terza e della quarta. La quinta non mi aveva convinta del tutto pur rimanendo su livelli stratosferici, impensabili per altre serie tv che propongono personaggi con la personalità di una casa nuova, asettica e senza mobili. In Mad Men tutto è ribaltato, anche quando non si approvano alcuni personaggi si riesce SEMPRE a capire il motivo per cui quel geniaccio di Weiner li ha messi.

Ritornando alla sesta stagione, due piccole "pecche": la mancanza di Joan (si è vista sempre troppo poco) e quella di Betty (vedasi alla voce Joan) ma entrambe quando ci sono state hanno impersonato LA PERFEZIONE. Le adoro, entrambe, Joan da sempre Betty a fasi alterne ma il suo personaggio assieme a quello di Don sono il fulcro di Mad Men. Sally ormai è una piccola Betty in miniatura, nella puntata 6.12 quando era nel college, quel sorrisetto: Betty in persona. 

La puntata finale 6.13 è stata stratosferica, Don è tornato alla grande specchiandosi nel passato, come sempre, e usandolo per devastare e disorientare. L'allontanamento dall'agenzia sinceramente me l'aspettavo, come dice il proverbio "non tirare troppo la corda che poi si spacca" e Don questo concetto non l'ha mai capito. Vive negli estremi della sua mente, fra passato e voglia di costruire un futuro (vedasi alla voce Megan) che però non riesce a gestire, non sa gestire, non può gestire. E' totalmente incapace di costruire un futuro, Don Draper.



La settima stagione di Mad Men sarà quella conclusiva e si parla della première fissata per Marzo 2014 (colpo al cuore). Innanzitutto io penso che ci sarà più Betty, il suo personaggio inevitabilmente è stato "accantonato" rispetto a quando era moglie di Don ma... Betty è Betty, è la controparte di Don, non c'è mai stata nessun'altra (vedasi alla voce Megan = Fallimento). Anche Sally troverà molto spazio, il suo personaggio ormai è pronto per esplodere anzi è già esploso e come tutti gli adolescenti è una mina pronta a vagare, pronta a trovare la sua collocazione nel mondo. Il rapporto con Don come sarà? Sally ha già capito che Don non può essere un buon padre e mai lo sarà ma ogni tanto, quando c'ha barlumi di voglia di vivere, Don ci prova, ce la mette tutta per provarci ma non sa da dove iniziare a farlo. I due bambini più piccoli sono la bellezza e io odio tutti i bambini telefilmici, ad esclusione di quelli di The Americans (vedi alla voce "serie tv del 2013 sorprendente da recuperare possibilmente ora")

La settima stagione potrà prendere, secondo me, 2 sole vie: o assisteremo impotenti e straziati nell'animo alla disfatta ufficiale e finale di Don Draper oppure assisteremo gioiosi e angosciati alla sua rinascita. Non vi sono altre possibilità, in Mad Men il grigio non è contemplato. Spero che in tutto questo, qualunque sarà il finale di Mad Men ci sia spazio per la "famiglia originaria" ossia voglio anzi ESIGO vedere il rapporto fra Don e Sally, fra Don e i bambini più piccoli, fra Don e Betty. Tutti i personaggi dovranno trovare una loro fine. Un punto a capo senza possibilità di ritorno e sono certa che gli autori di Mad Men non deluderanno, in 6 stagioni non l'hanno mai fatto. 



Concludo così come si è concluso Mad Men. Judy Collins - Both Side Now. Una casa distrutta, un quartiere malfamato. Don e i tre piccoli (Sally non tanto più piccola) pargoletti. Concludo con lo sguardo interrogativo di Sally che guarda stupita e ancora un poco innamorata suo padre. Proprio quel padre che prima ha adorato e poi ha odiato. 

Mi è particolarmente piaciuta la frase conclusiva di questo articolo: http://www.usatoday.com/story/popcandy/2013/06/24/mad-men-finale/2451633/


<<Is Mad Men a show about a man who absolutely can't change, or will it prove otherwise?>>

Arrivederci Mad Men, sarà dura attenderti un anno. 



ps 1 = le foto sono assolutamente random, senza alcun collegamento con anno-stagione, stagione-personaggi. Totally random. ps nel ps = avrei tanto voluto usare il frammento finale della puntata 6.13 per l'ultima foto del post ma... sarebbe stato uno spoiler immenso.

ps 2 = se qualcuno si fosse domandato dove io sia finita, mi scuso per la latitanza. Sono stati mesi impegnativi ma per l'estate ho grandi progetti di recuperi filmici e telefimici (vedasi alla voce Doctor Who), quindi state certi che ritornerò.