martedì 26 marzo 2013

Stamattina, dopo il rientro a casa, stavo facendo il mio giro consueto su Blogger e mi sono imbattuta nel mio nome presente nel blog "In Central Perk". Sono sicura lo conosciate già ma se non fosse così, rimediate. E' un blog bello, interessante, ordinato, scorrevole, semplice, limpido e lineare. Come detto giustamente da Lisa questo mondo di Blogger è del tutto nuovo per me e non mi ci sono abituata ancora del tutto. Probabilmente per mancanza di tempo. Chissà.

Fatto sta che mi ha fatto molto piacere veder comparire il mio piccolo nome in un blog così piacevole. Ve lo siete segnato tutti vero? 

Intanto rispondo al "Liebster Award" a modo mio. Frequentando questo mondo da poco e scrivendo anche relativamente poco al momento, non mi va di realizzare i punti finali del regolamento. Voglio conoscere ancora meglio questa realtà per poi dare una mia personale interpretazione di ciò. E al momento non mi va di ammorbare nessuno con domande da parte mia. Quindi in punta di piedi rispondo solo a parte del "Liebster Award". L'anno prossimo, se ci sarà l'occasione, lo compilerò anche io tutto come è giusto che sia.

REGOLAMENTO IN BREVE:
  1. Ringraziare chi ha assegnato il premio citandolo nel post;
  2. Rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato;
  3. Scrivere undici cose su di sé;
  4. Premiare undici blog che hanno meno di 200 follower;
  5. Formulare altre undici domande per gli altri blogger;
  6. Informare i blog del punto 5 del premio ricevuto.
Come detto mi fermerò al punto 3. Non perché voglia fare l'alternativa oppure quella che non è interessata ad indicare altri blog che meritano ma.... Le catene di qualsiasi tipo non mi sono mai piaciute e visto che questa è una pura eccezione ho deciso d'interpretarla a modo mio. Abituarsi in modo lento, questo è il segreto. 



Ringraziando ancora una volta "In Central Perk" e le bellissime parole di Lisa, ecco qui le mie risposte.

1. Ultimo film visto? 
Il lato positivo (Silver Linings Playbook). Molto carino anche se troppo romantico per i miei gusti. Però mi è piaciuto, mi ha lasciato quel retrogusto molto dolce ma piacevole.

2. La serie che più avete amato e che ora vi manca?
A caldo rispondo Fringe perché mi manca alla follia. Mi ero profondamente innamorata di ogni singolo personaggio da Walter a Peter ad Olivia. La ferita della fine non si è ancora rimarginata. Brucia Brucia e Fringe mi manca. 

3. Il personaggio filmico che più vi rappresenta?
Oh mamma che domanda difficile. (Passano almeno una ventina di minuti). Direi uno dei personaggi femminili di Sofia Coppola o meglio, un miscuglio di essi. Un pizzico di Cecilia Lisbon unita a Charlotte che fiorisce con Maria Antonietta. 

4. Quello telefilmico invece? 
Carrie di Homeland (Serie tv che ogni singolo essere umano deve vedere. Per forza). Oddio non sono proprio così battagliera ma l'adoro da ogni punto di vista. Adoro i suoi estremi ed in scala minore mi sento in qualche modo rappresentata. Non mi era mai piaciuto così tanto un personaggio femminile telefilmico. Una piccola Carrie che non deve salvare l'America, però.

5. Cosa volevate fare da grandi?
Credo di aver cambiato "lavoro" nella mia mente da bambina ogni singolo giorno. Dalla classicissima ballerina (la grazia non è mai stata una mia virtù e l'ho capito ben presto) passando per la pittrice, la scrittrice. Tutti lavori che in qualche modo avessero un contatto molto stretto con l'arte e la cultura. 

6. La canzone che avete bisogno di sentire per sentirvi meglio?
Preparo un elenco? Vado a sentimento attuale e dico "Non è per sempre" degli Afterhours. 

7. Quella che più vi vergognate di amare?
Ehm non ho molti scheletri musicali nell'armadio. Almeno credo. Dico "What's My Age Again" dei Blink 182. Per motivi legati all'adolescenza. Sono cresciuta negli anni in cui meglio dei Blink c'era poco o niente.

8. Il film che tutti reputano un capolavoro ma che voi ritenete una cag*** pazzesca?
"Il discorso del re". Credo di non essermi mai annoiata tanto in vita mia. 

9. Un film che è una cag*** pazzesca ma che a voi piace tanto lo stesso?
"10 cose che odio di te". In realtà dovrei scrivere tutta la filmografia di Heath Ledger, togliendo ovviamente i film ritenuti a gran ragione un successone. Di film discutibili Heath però ne aveva fatti parecchi e... io li ho amati tutti. 

10. Il film da tutti ritenuto un pilastro del cinema ma che non avete ancora visto?
Oddio purtroppo moltissimi. Un sacco di classici mancano nella mia collezione personale. Dico "Singin' in the Rain". Oltre al solito spezzone visto e stra visto non sono mai andata oltre.

11. Come stai?
Io e il mal di testa proseguiamo la nostra convivenza pacifica.

11 cose su di me:
  1. Amo i gatti ma sono circondata da persone che non li amano. 
  2. Fino a qualche anno fa avevo profondamente paura dei cani. Ogni volta che incrociavo un cagnolino, di qualsiasi specie e dimensione, cambiavo automaticamente strada.
  3. Bevo litri di tisane e tè. Continuamente.
  4. Adoro le serie tv come si sarà capito. Amo guardarle prima di andare a dormire. 
  5. Adoro l'organizzazione. La gente non organizzata e finta naif mi crea qualche problemino di convivenza pacifica.
  6. Ho una lavagnetta manuale per le serie tv con i giorni di programmazione (e sul pc uso altri quattro o cinque siti di promemoria uscite puntate). 
  7. L'ordine mi mette tranquillità.
  8. Ho almeno 10 personalità nascoste in un solo corpo. Chiamate un esorcista, forse è il caso.
  9. Non tollero la mancanza d'educazione. Si può dire qualsiasi cosa a qualunque persona ma con educazione. Questa sconosciuta nel 2013.
  10. Adoro viaggiare. Vedere realtà diverse. Vedere luoghi diversi.
  11. Non amo le sorprese ma adoro i regali.

sabato 2 marzo 2013

Quando devo parlare di serie tv mi è sempre difficile capire in che termini farlo. Mi spiego meglio, su Twitter ogni tanto capita che mi dicono che spoilero troppo ma io non ho mai vissuto gli spoiler come un problema. Più che altro ho una concezione degli spoiler molto ampia se mi dici "la storia cambia piega" non è spoiler e neanche "ah che puntata bellissima!" per certa gente sì. Ho una visione molto easy degli spoiler, vediamola sotto questo aspetto.


DETTO QUESTO CERCHERO' DI SPIEGARE LE TRE SERIE SENZA SPOILER

Fortunatamente dopo la pausa di Homeland (sto contando i giorni che ci separano, mia terza stagione) e la fine di Fringe (lacrime, lacrime, lacrime), questo 2013 è iniziato con 3 serie assolutamente fantastiche di 3 generi completamente diversi. 

Tempo fa vi avevo accennato di The Following che ha vissuto alcune puntate molto mediocri, secondo me, per poi riprendersi con la 1.6 e anche quella precedente non era stato malaccio ma si sta dimostrando essere un telefilm nella norma, nulla di più. Sì lo ammetto, è stato una piccola delusione anche se la battuta (nella puntata 1.6) di Joe: "Celine Dion?! Oh, Buon Dio!" mi ha strappato sane risate.

Questi tre prodotti telefilmici, invece, sono assolutamente imperdibili, due sfiorano la perfezione (Utopia e House of Cards), uno procede in modo più lento ma i personaggi sono contestualizzati e messi in luce in una maniera molto profonda (The Americans). 





1. Utopia

Di Utopia ve ne avevo già parlato qualche post fa, vi ricordate? Dunque mini-serie UK (e qui il Regno Unito si sente in ogni singola parte del telefilm) composta solo da 6 puntate. 

Voci di corridoio mi hanno detto che in madre patria stanno spingendo molto nel fare una seconda stagione e nel mio piccolo lo spero veramente. Comunque, ora che è finita posso dire che è una serie da vedere. Magari non proprio tutti riusciranno ad amarla (ci sono alcuni momenti lentucci, altri violenti, altri ancora psicologicamente pesanti) ma è assolutamente da vedere per almeno 4 motivi: la regia. La regia è la base sostanziale per cui merita tantissimo Utopia. Colori saturi che si mischiano con colori freddi, una regia stupenda che riprende dei particolari su cui magari l'occhio dello spettatore non sarebbe mai potuto ricadere. 

Secondo motivo i personaggi. Ho letto in un paio di articoli UK che, secondo gli autori degli articoli, alcuni personaggi sono stati poco "contestualizzati" ma secondo me era impossibile concentrarsi sulla storia e sui personaggi con approfondimenti vari in 6 puntate. A me sono piaciuti tutti, da Jessica inizialmente misteriosa poi che scatena quasi un senso di comprensione, da Becky formidabile, da Ian che non c'ha mai capito nulla in tutto questo uragano, senza dimenticare le prove dei due bambini Alice e Grant. Ecco Wilson Wilson secondo me è il personaggio forse meno "essenziale" all'interno della storia ma ha comunque un suo senso. 

Terzo motivo la storia che inizialmente porta a credere una cosa per poi renderne evidente un'altra, un inganno fatto e finito e una trama molto molto curiosa. 

Quarto motivo ---> Channel 4. Non aggiungo altro. 





2. House of Cards

House of Cards non sfiora la perfezione. E' la perfezione. Sono giunta alla puntata 7 su 13 quindi per spendere due paroline in più sulla trama aspetto che sia finita. 

Complessivamente la serie è stata molto discussa in quanto non è stata lanciata mediante un canale televisivo ma grazie a Netflix che ha speso una fortuna proprio attorno a questo progetto. C'è gente che lo ha spiegato molto meglio di me, con tanto di approfondimento quindi se vi interessa la politica Netflix, ecco qui: "Inside Tv - House of Netflix"

Dicevamo, la serie ha un particolare evidente che nelle prime puntate spiazza (o almeno, io non mi ci sono abituata subito) ma poi diventa la cosa più bella della serie, o almeno, una delle più curiose. Frank Underwood, interpretato da un magistrale e favoloso Kevin Spacey, parla continuamente con la telecamera, guardando dritto negli occhi lo spettatore creando una specie di parallelismo. C'è un primo piano riguardante la politica americana attuale con un presidente che ha tradito la fiducia di Underwood, su un altro piano c'è Frank stesso che architetta una specie di "colpo di stato", sul piano finale ci sono gli spettatori che non sono però passivi ma in un certo senso Frank fa in modo che l'attenzione sia sempre incollata allo schermo. 

Oltre ad un Kevin imbattibile (vedo già la scena delle prossime 14000 statuette telefilmiche date tutte a lui), da sottolineare anche l'enorme bravura di Robin Wright, Claire, moglie di Frank; niente di nuovo, per carità, si conosceva già la Wright però la sua prova è una ulteriore conferma del livello eccelso della serie. Claire non è una moglie comodino, che sta li ferma accanto al marito ma anzi è parte integrante della sua fortuna. Una mente diabolica almeno quanto Underwood stesso, se non peggio. Ah, da menzionare anche Kate Mara nel ruolo della reporter Zoe Barnes. 

House of Cards è un telefilm che prende a piene mani dal cinema, con attori che sono conosciuti proprio mediante esso. E' un telefilm che incolla lo spettatore, recitato benissimo, mostra il lato del complotto, dei sotterfugi. Interessante anche il modo in cui è stato distribuito, chissà se Netflix farà davvero la rivoluzione. 





3. The Americans

Il pilot di The Americans non mi ha fatto impazzire urlando al capolavoro, proprio per niente. La serie non colpisce in pieno petto ma si insinua lentamente. 

Attualmente sono alla 5a puntata vista su 13 totali. In mezzo ad un sacco di cancellazioni già annunciate della stagione, The Americans è già stato rinnovato per una seconda stagione. Il telefilm sostanzialmente parla del confronto fra le due grandi potenze Russia e USA durante la Guerra Fredda. Ci troviamo in pieni anni '80 quindi l'ambientazione del telefilm è la cosa che inizialmente colpisce proprio perché ci sono musiche di quegli anni, armi a cui non siamo abituati, una ambientazione che ci riporta indietro di decenni, vestiti di pieni anni '80....

I due interpreti principali sono Keri Russell che interpreta la spia Elizabeth e Matthew Rhys che interpreta la spia Philipp (marito di Elizabeth). Keri la ricordiamo tutti per Felicity mentre Matthey probabilmente lo si ricorda per Brothers & Sisters, due attori che hanno comunque una notevole esperienza già maturata in altre serie tv. I pregi maggiori della serie sono: la diversa visione degli USA che hanno le due spie, Phillip pur essendo una spia russa si è ambientato meglio, coltivando una famiglia e dei figli che sono figli dell'America; Elizabeth invece è una spia russa vera e propria e non si lascia toccare quasi da nulla, procede nella sua missione di distruzione dell'America a sangue freddo. Altro lato da menzionare è quello della continua scoperta del rapporto fra i due personaggi che sta maturando nel tempo come verrà spiegato da loro stessi. Infine è il contesto storico che ha una rilevanza sensazionale. Si vedono le paure reali dei due stati, delle due potenze principali al mondo che si trovano a combattere una vera e propria Guerra Fredda. Sono messi in luce i pedinamenti, le spie, il diverso modo con cui le due nazioni si comportano in situazioni delicate e soprattutto come la gente comune e non reagisce in questo tipo di clima.

Le serie non sono state messe in ordine casuale; se non avete tempo di recuperarle tutte insieme, secondo me, la successione migliore è proprio questa: Utopia che tanto è già finita e poi sono SOLO 6 puntate, un paio di giorni ed è recuperata; House of Cards che procede più spedito di The Americans (se non vi servono i sottotitoli in italiano che vengono rilasciati una volta a settimana (circa), le puntate le trovate già tutte) ed infine The Americans che tanto l'hanno già rinnovata quindi ci sarà occasione per recuperarla




Concludo con una perla musicale: recuperatevi il nuovo disco di David Bowie "The Next Day". Il Duca Bianco è tornato in una maniera superba. David, ci eri mancato.